Osteointegrazione degli impianti dentali


L’osteointegrazione degli impianti dentali è quel processo naturale per cui il tessuto osseo, crescendo attorno alle rugosità superficiali di un impianto, riesce a creare un legame molto forte con il titanio tale da diventare quasi una struttura unica.
La perfetta biocompatibilità del titanio puro, di cui sono costituiti gli impianti, rende possibile questo fenomeno.
Una volta osteointegrato, un impianto è in grado di ricevere un carico masticatorio anche molto elevato, per cui viene sfruttato come pilastro per vari tipi di restauri protesici come:
Attacchi di precisione – Overdenture
Pilastri di strutture più complesse – All on four – All on six
Indice
Cosa sono gli impianti dentali
Mantenere l’Osteointegrazione degli impianti
Cosa sono gli impianti dentali
L’implantologia dentale è un ramo dell’odontoiatria che va a sostituire i denti mancanti con delle radici artificiali in titanio in modo tale da poter inserire un singolo dente oppure intere arcate.
Questa tecnica è indicata in tutti quei casi in cui si è subito dei traumi, problemi ereditari o malattie, che hanno determinato la perdita di uno o più denti.
Tramite gli impianti dentali è possibile ripristinare il dente o i denti mancanti senza coinvolgere gli elementi vicini, cosa che invece non è prevista con un ponte dentale.
In ogni caso clinico, gli impianti dentali offrono delle soluzioni sicure e professionali per far fronte alle crescenti esigenze estetiche e funzionali del paziente.
Osteointegrazione degli impianti dentali
L’implantologia dentale è una tecnica piuttosto complessa che richiede estrema precisione e sterilità ; il rispetto rigoroso di tutti i passaggi consente alla vite implantare di integrarsi perfettamente con l’osso adiacente.
Questo fenomeno viene chiamato tecnicamente osteointegrazione, come indicato dal Dr. Branemark alla fine degli anni ’60.
Per poter ottenere una perfetta osteointegrazione occorre precisione, professionalità, sterilità durante l’intervento e qualità dei materiali.
Tempi di Osteointegrazione degli impianti dentali
Negli anni, i tempi di osteointegrazione di un impianto sono cambiati, ovvero migliorati notevolmente.
Lo studio dei processi rigenerativi dell’osso insieme all’evoluzione tecnologica dei materiali hanno consentito di ridurre considerevolmente i tempi di osteointegrazione implantare.
Dai canonici 6 mesi dei primi anni, oggi un impianto si può definire osteointegrato già dopo soli 2 mesi.
Inoltre, in caso di notevole disponibilità ossea e del conseguente raggiungimento di una notevole stabilità primaria è possibile procedere con il carico immediato dell’impianto azzerando praticamente i tempi di osteointegrazione.
Ovviamente è necessario avere particolari accortezze sia nell’ igiene che nella masticazione, tuttavia il paziente può ritrovare immediatamente il sorriso.
Come misurare l’Osteointegrazione di un impianto dentale
Per misurare il livello di Osteointegrazione di un impianto dentale ci viene in aiuto il parametro della stabilità primaria.
Ovvero la misurazione dell’intimo contatto fra impianto dentale ed osso, resa possibile da una macchina ad ultrasuoni che registra la frequenza di risonanza sul pilastro implantare.
RFA – Analisi della frequenza di risonanza
La misurazione dell’RFA è un procedimento indolore che si realizza attraverso l’applicazione di un pin sull’impianto e l’emissione di un onda ad ultrasuoni da parte del macchinario.
Sul display compare un valore da 1 a 100 che ci informa sul livello di stabilità primaria e conseguentemente di osteointegrazione raggiunto da quell’impianto dentale in quel preciso istante.
Più elevata sarà la stabilità primaria, maggiori saranno le possibilità che l’immediata applicazione del carico sia accompagnata dal successo dell’impianto dentale.
Viceversa, un valore ridotto ci farà optare per un carico differito, dopo circa 3 mesi dall’inserimento dell’impianto.
Durata degli impianti dentali
Una volta aver eseguito l’intervento, gli impianti dentali che durata hanno?
La durata di un impianto non è facilmente misurabile, ovvero un impianto dentale tecnicamente è eterno.
Un impianto può fallire nel caso in cui non si dovessero presentare particolari condizioni, come l’insorgere della perimplantite o la rottura della vite implantare stessa, ma trattasi di casi particolari che non hanno dietro un adeguata pianificazione e controlli di igiene professionale.
In condizioni ottimali un impianto dentale ha una durata di molto superiore a 10 anni.
Fondamentale prestare attenzione all’igiene e sottoporsi a regolari controlli da un professionista.
Grazie alla tecnica implantare è possibile tornare ad avere denti fissi in modo definitivo.
Prezzi e costi degli impianti dentali
I prezzi degli impianti dentali tendono a variare in relazione a tantissimi fattori.
In alcune circostanze infatti c’è bisogno di riabilitazioni piuttosto lunghe soprattutto nei soggetti che hanno un’età avanzata oppure sono particolarmente ansiosi.
Un occhio di riguardo dovrà venire riservato alla gravità del singolo caso clinico e alle condizioni dell’osso.
Vi è poi un costo preciso per i materiali impiegati durante l’operazione chirurgica e per le corone dentali.
Una soluzione che noi dello studio odontoiatrico ammendolia consigliamo sempre ai nostri pazienti è quella di approfittare della convenzione con db ed optare per delle cure dentali a rate.
In questo modo non bisognerà per forza di cosa pagare l’intera somma una volta eseguito l’intervento ma si potrà restituirla nel corso del tempo.
Naturalmente ogni singolo paziente può scegliere liberamente l’opzione migliore per se in base alle proprie disponibilità economiche.
Come mantenere l’osteointegrazione degli impianti
Una volta eseguita l’operazione e ristabilita una corretta masticazione, è fondamentale eseguire dei controlli specifici nel corso del tempo.
Si raccomanda una seduta di igiene professionale almeno una volta l’anno ed un controllo radiografico annuale nei primi 3 anni dall’intervento chirurgico implantare.
Attualmente, l’avvento delle nuove tipologie di impianti hanno offerto la possibilità di riabilitare i pazienti attraverso protesi avvitate e non cementate.
Si tratta di un enorme vantaggio soprattutto perché nel corso dei controlli o di eventuali problemi siamo immediatamente in grado di intervenire e rimuovere il restauro protesico.
L’intero impianto potrà così venire sostituito facilmente oltre che controllato adeguatamente.
Il paziente non dovrà mai temere di perdere o dire addio al suo impianto dentale.
Dott. Agostino Ammendolia